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MODENA CITY RAMBLERS (Colonia Sonora)

Data:13/06/2007
Città:Collegno (TO)
Dove:Colonia Sonora Festival

I Modena City Ramblers nascono nel 1991 come gruppo di folk irlandese intriso di spirito punk trapiantato nella rossa provincia emiliana, ed iniziano ad esibirsi in birrerie, circoli e case del popolo per un pubblico di amici e parenti. Nel 1993 incidono il loro primo demotape, oggi introvabile: “Combat Folk”.
Nel marzo 1994 esce il primo album, “Riportando tutto a casa”. E' un disco con cui i Modena City Ramblers rivendicano l’identità meticcia che hanno inventato a cavallo tra Irlanda ed Emilia. Nel giro di pochi mesi, la band si lega al management Mescal ed alla major discografica Polygram.
I MCR partecipano intanto ad un disco tributo ad Ivano Fossati, cui seguirà, nel 1995, l’adesione ad un’antologia di cover dedicate ad Augusto Daolio dei Nomadi.
Dopo le 25.000 copie vendute dal primo album ed una trionfale tournée con il comico Paolo Rossi, nel marzo 1996 arriva nei negozi il secondo, “La grande famiglia”. Il disco mette in mostra evidenti espansioni dell’universo artistico del gruppo: il folk, fin dall'inizio suonato con attitudine punk, non esita ad indurirsi per contaminarsi con il rock. Nella «famiglia» Ramblers sono intanto entrati i toscani Francesco Moneti e Massimo Giuntini, mentre l’impegno del «grande vecchio» Luciano Gaetani è ormai part time. Ad un nuovo tour con Paolo Rossi segue un’importante esperienza nel Sahara Occidentale a sostegno del popolo Saharawi. Nel settembre del 1997 esce il terzo album, “Terra e Libertà”, che risente delle esperienze consumate in America Latina. Le tournée di “La grande famiglia” e “Terra e Libertà” attirano più pubblico dei tour di artisti assai più blasonati.

A novembre 1998, dopo un altro anno passato in tour, i Ramblers realizzano “Raccolti”, insolito album acustico dal vivo registrato in un pub irlandese d'Emilia, davanti a pochi amici. Dopo un prestigioso tour nei teatri italiani, il gruppo si reca in Irlanda per la pre-produzione del nuovo album in studio, “Fuori campo”. Il disco conferma la duplice natura combat e festaiola dei Modena City Ramblers. Con l’uscita di “Fuori campo”, i Ramblers tornano ad un’intensa attività live, con un tour che accompagna il disco ed il gruppo nel nuovo millennio.
Due componenti storici della band, Giovanni Rubbiani e Alberto Cottica, abbandonano il gruppo, che prosegue con Kaba Cavazzuti.
“Radio Rebelde” esce nel febbraio 2002 per la Blackout-Mercury/Universal e si presenta come un vero e proprio collage sonoro-emozionale.
Accanto all’attività dal vivo e in studio, sulla scia dell’esperienza produttiva di Cisco con La Casa del Vento i Ramblers inaugurano anche una propria etichetta discografica, la Modena City Records. Nel 2002 esce “Radio Rebelde”.
¡VIVA LA VIDA, MUERA LA MUERTE! esce nel gennaio 2004, sempre per la Blackout-Mercury/Universal. I temi e le sonorità di RADIO REBELDE trovano qui ulteriore sviluppo e maturazione, grazie anche all’attenta e creativa produzione di Max Casacci, alla cabina di regia nelle registrazioni del disco, protrattesi per tutto l’autunno 2003 tra Rubiera (un ritorno allo studio Esagono) e Città di Castello.
Nel dicembre 2004 viene pubblicato il primo DVD ufficiale dei Modena City Ramblers: “CLAN BANLIEUE: 1992-2004, la Grande Famiglia in Movimento” (Universal/ Black Out).
Nel novembre 2005, in un momento di pausa nell’attività del gruppo, arriva la notizia dell’abbandono del cantante Stefano “Cisco” Bellotti.
Il gruppo decide di mettersi subito al lavoro per tornare al più presto a suonare dal vivo e per gettare le basi di un nuovo disco. I nuovi elementi provengono direttamente dalla cerchia di amici e compagni di strada dei Ramblers: il sassolese Davide “Dudu” Morandi, cantante dei “Mocogno Rovers”, e prima presenza femminile stabile nei Ramblers, la cantante e attrice correggese Betty Vezzani, già impegnata sia in varie collaborazioni musicali di matrice folk e rock (tra le altre, lo spettacolo “Le Ceneri di Gramsci” scritto da Pier Paolo Pasolini e musicato da Giovanna Marini) sia sul set, con Guido Chiesa, nel film-documentario “Partigiani”.
Da marzo 2006 i Ramblers riprendono i concerti.



 
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